venerdì 14 novembre 2014

Feliceattesa

Devo esser nata il giorno prima del mio compleanno, in difetto col tempo, da sempre. Troppo avanti o troppo indietro rispetto al presente. A seppellirmi di ricordi o ad affamarmi di futuro. Vivo un attimo prima degli attimi, o un attimo dopo. Non ci sono dentro,mai.  Sono più tra le tue braccia mentre aspetto di esserlo.  E' più estate quando finisce la primavera. E' Natale il giorno in cui scarto l'albero dal cellophane, in soffitta.  E quel cappotto mi veste meglio in vetrina. E' tutto sempre più bello un passo prima, nell'attesa, nel desiderio, nella presenza-assenza, nel non-compimento. La felicità  è tutta nel "potrebbe essere" e si addormenta dove finisco di immaginare.

sabato 31 dicembre 2011

L'Alba

L'alba di un nuovo anno.
Stringo le spalle e respiro vita fino a riempirmene.
Ci sono ancora le stelle..e un cielo cobalto..
C'è ancora tutto da inventare.


domenica 15 agosto 2010

Sera tediosa di mezz'Agosto.. neanche troppo bollente, alla memoria di torride estati trascorse..e fronti madide. Tempo di non-vacanza che gocciola, che mi scopre a immaginarmi Settembre sulla porta.. il profumo aspro di mosto e il fogliame umido a vestire i viali ,ed i pensieri. Quiete di città deserta.. silente... come ad attendere quatta il risveglio ... Un RISVEGLIO....

mercoledì 6 gennaio 2010

Novembre..

Solo dal fogliame rinsecchito aggrappato ai rami che incornicia la ringhiera del mio balcone, direi che è Novembre. Un salto lungo nel tempo, e alla memoria affiorano ricordi di neve. . guance paonazze e odore di castagne e muschio selvatico. Il tuffo nel ricordo si dispiega nell’ attimo..è inafferrabile come l’attimo stesso, ma la sensazione di familiarità che restituisce è perfetta, nitida, pulita..intimamente densa, come un dipinto di Dali’. Quando l’anima ne ha fame, mi ostino caparbia a mandare in play la stessa canzone per ore.. lasciando che diluisca l’ingorgo dei pensieri. Talvolta succede che Il mattino non mi svegli mai realmente..

domenica 16 agosto 2009

Agosto annoda i miei pensieri a un sasso che non affonda. Lascio solchi lievi sulla sabbia.. non abbastanza profondi da resistere alla marea. . e misuro con lo sguardo il punto indecifrabile dove l’onda si infrange sulla battigia. Ad ogni ritorno.. non è mai uguale. Niente ritorna mai uguale. Il riflesso di una donna sulla superficie grigiastra dell’acqua, che se riesci a guardare piu’ a fondo con gli occhi della verita’, forse assomiglia ancora a una bambina. La vita passa come le onde che montano e si spezzano, talvolta in un bisbiglio appena accennato, talvolta in un ruggito dall’odore acre di salsedine.
Dove va il tempo che passa?
Silenzio.


Chiunque passi per le mie strade.. sappia che in me non ci sono strade..

mercoledì 17 giugno 2009

Una domenica mattina, giugno..appena nell'aria. La torrida estate è alle porte, come un predatore silenzioso che attende di fagocitarci e inghiottirci nella sua morsa rovente. Io l'estate l'ho sempre scansata.. riservandomi clementi armistizi al tempo della scuola, quando giugno significava respiri di liberta'...e rosso di ciliegie. D'estate anche i volti liquefatti della gente mi infastidiscono, le spiagge affollate dai cultori del sole, i corpi salmastri e imbrattati di unguenti abbronzanti, il mare che rigurgita schiamazzi. L'intenso riverbero mi molesta.. la mia pelle lattiginosa necessita di infiniti crepuscoli.  Ho un'anima d'inverno.

venerdì 27 marzo 2009

Il sole che attraversa prepotente le fessure della persiana scardinata, di primo mattino è una spada di damocle in piena fronte e mi sradica da un sonno travagliato ma denso.. E' ancora presto e ho bisogno di un analgesico prima che l'emicrania vinca definitavamente un esile abbozzo di buonumore. Riassumo mentalmente il da farsi in una manciata di punti all'ordine del giorno, confidando in una buona tazza di caffe', rigorosamente bollente .
Venerdi' significa infilare due cose in valigia e tornare a casa di controvoglia. Preferisco qualunque alternativa alla solitudine.
Indugiando fra le crespe delle lenzuola, mi regalo qualche vago istante per sorridere della serata trascorsa a colpi di spintoni maldestri e occhiate prudenti nel solito affollato locale in centro citta'..La frivolezza mi risulta urticante,senza biasimo..preferisco gli angoli piu' reconditi che il centro della scena. Il diversivo era trastullarsi infilzando fragoline al sapore di zucchero di canna dal fondo del bicchiere con la cannuccia, accennando saluti approssimativi di tanto in tanto. Temo di non avere fatto altro.